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Pensiero Data
Maria

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La mia adolescenza l'ho passata in una casa- famiglia x minori, ci sn rimasta x 6 anni poi ho trovatola felicità: una famiglia.Dopo la tempesta arriva sempre il sole!Capisco la voglia di andarsene dove sembra che nessuno tenga a te ma non è cosi'. L'apparenza a volte inganna. Alla mammae, al fratello e a tutti i suoi cari. V.V.B E' come se c fosse un filo di Arianna che mi unisce a voi. Maria25 novembre 2004
Giammarco

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Ho letto questa incredibile storia dal giornale.Sono padre di un ragazzo di 12 anni, sono inoltre insegnante e credo di conoscere abbastanza bene sia mia figlio che i miei alunni.Ma mi rendo conto che non è affatto vero, non sapremo mai realmente cosa " circola" nella testa dei nostri figli.Credo che occorra molta umiltà, molti dubbi e tanto amore ed attenzione.L'unica mia certezza è ascoltarli, considerarli standogli il più vicino possibile. Basterà ?25 novembre 2004
MASSIMO DA TORRE ANNUNZIATA

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NON MUORE MAI CHI VIVE NEL CUORE DI CHI RESTA...CONDOGLIANZE ALLA FAMIGLIA DI IRENE, VI SONO VICINO!! PS IRENE TI VOGLIO BENE..DA LASSU' UNA STELLA IN PIU' BRILLERA' SFAVILLANTE...E' QUELLA STELLA SEI TU!!25 novembre 2004
Federica

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Per la mamma: Un abbraccio immenso dall'Australia. Signora si faccia forte e guardi al futuro,per il suo bellissimo figlio e per se stessa. Con affetto Federica and Matthew Power 25 novembre 2004
Gerlando Vaccaro

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IL RAPPORTO TRA UN ADOLESCENTE E LA FAMIGLIA E' FATTO DI MOMENTI DIVERSI:C'E' IL TEMPO DELLA CONFIDENZA, QUELLO DELLA INCOMPRESNSIONE, DELLA RICHIESTA E QUELLO DEL CONSIGLIO

Povera Irene che ti preoccupavi per gli altri ma nessuno vedeva i tuoi problemi. Come dici tu, è triste sentire cantare gli uccelli quando qualcuno sta male. Oggi sono triste. Vorrei averti avuto fra i miei studenti. Un grande e fortissimo abbraccio24 novembre 2004
ingrid e carlotta:una mamma e una figlia

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dopo aver letto la lettera su repubblica siamo venute sul vostro sito,lo abbiamo letto tutto.abbiamo letto i suoi temi e i vostri pensieri con le lacrime agli occhi e una sensazione di vuoto dentro ma con la certezza di avere un posticino nel nostro cuore per irene e la sua famiglia. Da mamma vorrei consigliare le altre mamme di pensare meno al lavoro,alla casa etc.per trovare il tempo di prendere in braccio i nostri figli,cullarli,accarezzarli,strigerli,baciarli come fossero ancora i "nostri bambini"anche così forse li aiutiamo a crescere.un abbraccio a tutti24 novembre 2004
Chistian

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La mia adolescenza e` stata caratterizzata da periodi molto difficili. Ai vari problemi, si aggiungeva l'handicap visivo. Ci sono stati momenti particolarmente infelici. Alcune giornate erano particolarmente deludenti: i litigi dei genitori, o semplicemente l'assenza dell'invito ad una festa di compleanno. Adesso, a distanza di anni, se dovessi riviere quei momenti, saprei comportarmi diversamente, come credo la maggior parte degli adulti che ricordano periodi dell'infanzia e adolescenza difficili. Ma non dimentichero` il pessimo stato d'animo che si impadroniva di me. Ora, persona adulta, desidero esprimere tramite queste righe, il mio immenso dispiacere per la scomparsa di questi ragazzi e ragazzini, in questo modo... Concludo, esprimendo la mia grande sorpresa positiva nell'avere appreso dell'esistenza di questo sito che consente di riflettere su un tema doloroso dentro ad un contesto d'affetto: quello per Irene.24 novembre 2004
Nellie

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IL RAPPORTO TRA UN ADOLESCENTE E LA FAMIGLIA E' FATTO DI MOMENTI DIVERSI:C'E' IL TEMPO DELLA CONFIDENZA, QUELLO DELLA INCOMPRESNSIONE, DELLA RICHIESTA E QUELLO DEL CONSIGLIO

Sto piangendo......Irene era bellissima in tutto....piango perchè mi ricorda i miei pensieri che avevo alla sua età....era molto sensibile....un grosso grossissimo abbraccio ai genitori24 novembre 2004
annarita da salerno

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questo sito mi è stato consigliato da una persona che credo di amare e che forse non potrò mai avere.... leggendo i pensieri altrui ho capito di come il dolore può avvicinare le persone.... le mie parole risulteranno scontate,quindi quello che RIESCO A SCRIVERE CON LE LACRIME AGLI OCCHI è CIAO IRENE... SEI NEL LIO CUORE.... GUARDACI TU DAL PUNTO PIù ALTO DEL CUORE... ****PARLA CON LUI,E DIGLI CHE LO AMO....24 novembre 2004
saraspina

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Un uomo sta seduto sul bordo di un abisso, le gambe penzoloni nel vuoto e lo sguardo rivolto verso il basso; la voragine che si apre davanti a lui è nera, fredda e buia; anche sforzando la vista non si arriva a vederne il fondo; l\'uomo è perso nella contemplazione di questo nulla e non si riesce a distoglierlo dalla sua fissità. Questa immagine di forte contenuto emotivo è stata utilizzata dallo psicologo francese Jean Oury per descrivere le sensazioni di isolamento, allontanamento dal mondo reale, annullamento/perdita di se stessi che si riscontrano nelle sindromi depressive di competenza psichiatrica; l\'immagine rende con efficacia la difficoltà o talvolta l\'impossibilità per il depresso a sfuggire e sottrarsi a quella pesante catena di pensieri che vertono quasi sempre su una serie costante di tematiche negative. A questo proposito, riprendendo l\'immagine dell\'uomo seduto sul bordo dell\'abisso, possiamo provare ad accostarla ad un aforisma del filosofo Nietzsche(morto suicida e pazzo), che, riflettendo sulle tematiche del bene e del male, affermava: \"Chi guarda troppo a lungo e troppo profondamente nell\'abisso, sappia che altrettanto a lungo e profondamente l\'abisso sta guardando dentro di lui\" ; e naturalmente da certi sguardi non si rimane immuni...\" Ho letto ieri su Repubblica la lettera accorata della mamma di Irene. Non comprendo appieno il significato della sua accusa al sistema scolastico. La famiglia in primis,è, secondo me, il primo nucleo sociale che deve rendersi responsabile dell\'educazione della mente dei figli che vengono. Forse Irene stava male da molto tempo, dov\'era la famiglia mentre lei spalancava la sua bocca in un urlo silenzioso e disperato che ricorda tanto il quadro di Munch? La morte è insita nella vita, nasconderci il dolore non ci servirà a diventare persone più forti e più belle. Forse la visita a Dachau ha avuto un ruolo determinante in tutto questo, ma dobbiamo forse insegnare ai giovani solo le cose belle della vita? A lungo noi occidentali opulenti e menefreghisti abbiamo chiuso gli occhi davanti al dolore altrui,i paesi poveri della terra dove si muore per fame e infezioni, ma quel dolore non scompare. A Irene forse servivano cure psichiatriche tempestive.Tuttavia mi dispiace che una giovane vita non ci sia più. Saraspina 24 novembre 2004
MASSIMO

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IL CIELO ADESSO HA UNA STELLA IN PIU'..QUELLA PIU' BELLA DI TUTTO IL FIRMAMENTO: CIAO IRENE!24 novembre 2004
tiziana

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La tua fine è in netto contrasto con il tuo splendido sorriso..... non sei morta.....il tuo spirito è vivo più che mai nel cuore di tua madre!! Un bacio!24 novembre 2004
Vasco Ferrè

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Ciao IRENE! CHE BELLO VEDERTI IN FOTOGRAFIA, CHE EMOZIONE LEGGERE LE PAROLE NEL SITO, CHE VOGLIA DI PARLARTI E DI ABBRACCIARTI. CERCA DI STAR BENE E DIVERTITI DOVE SEI. RICORDATI DI PROTEGGERMI. ANCHE SE HO 47 ANNI ORA SONO COMMOSSO E UNA LACRIMINA MI SCENDE ADESSO. E' DI GIOIA E NON L' ASCIUGO. CIAO NUOVA AMICA MIA!24 novembre 2004
ANGELO

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Ho letto del Vs. sito sulla Repubblica. Ed oggi ci sono venuto. VI sono vicino. Angelo24 novembre 2004
Laura, la mamma di Andrea

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Un pensiero a voi, ad Irene. Storie che ormai non fanno più notizia, relegate nell'ordinarietà di una vita sempre più difficile da vivere ed affrontare. I nostri figli, il nostro bene più prezioso, affidati a maestri inadeguati ed indifferenti. Chi ha la fortuna di farcela, non dovrà mai dimenticare chi si è arreso, con dolore. 23 novembre 2004
 
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